TCS e la tecnologia SOA

TCS e la tecnologia SOA

18.11.2010
SOA è solo tecnologia? Consigli utili su come approcciare un progetto SOA
Service Oriented Architecture


Ormai tutti, nel mondo dell’IT, conoscono i principi di SOA e i benefici che si possono ottenere adottando una architettura orientata ai servizi. Molto spesso, però, il primo approccio di chi deve valutare se e come intraprendere un percorso verso SOA è puramente orientato alla tecnologia: si parte con la scelta dei prodotti che dovrebbero consentire la costruzione e la gestione di servizi riutilizzabili e si ragiona sugli standard per l’interoperabilità tra le diverse piattaforme presenti in azienda.

Molto spesso ho visto assimilare SOA all’uso dei web services, come se questi fossero la panacea di tutti i mali. Altre volte, aver realizzato applicazioni che esponevano qualche servizio è stato considerato un traguardo di successo nella creazione di un’architettura. In altri casi è stata costruita un’infrastruttura per i servizi, ma mancano i servizi … In realtà, per la visione che io mi sono creato partecipando a qualche progetto, bisognerebbe affrontare la materia con uno sguardo un po’ più allargato.

Uno degli aspetti fondamentali che possono garantire il successo (oppure minarlo alle fondamenta) è il fattore umano: in termini di motivazione ma anche di organizzazione e disciplina.

Il riuso dei servizi e tutto quello che ne consegue (agilità, time to market, etc.) non può prescindere dalla condivisione del lavoro e dei risultati. Non si combattono i silos tecnologici se non si eliminano quelli legati alla conoscenza e all’iniziativa delle persone: se ciascuno pensa di lavorare per se stesso, anziché per l’azienda, sarà difficile ottenere risultati significativi indipendentemente dalla bontà delle infrastrutture.

Nella definizione di BEA Systems, SOA è una strategia IT che organizza le diverse funzioni contenute nelle applicazioni dell’azienda in servizi interoperabili, basati sugli standard, che possono essere combinati e riusati rapidamente per soddisfare i requisiti di business. Le parole chiave sono strategia e requisiti di business. Organizzazione, comunicazione e governance contano almeno quanto la tecnologia. I requisiti di business sono l’unica cosa che può dare senso ad ogni iniziativa IT, che non deve essere fine a se stessa: una bella architettura non si costruisce perché è di moda, oppure per raccontarla in un evento pubblico, ma perché è utile all’azienda. E l’utilità si misura in termini di fatturato: soldi guadagnati in più, perché i processi di business beneficiano dei risultati ottenuti in modo quantificabile, oppure si spende di meno perché si ottimizzano procedure e implementazioni.Non a caso la metodologia proposta da BEA si basa sul cosiddetto “Modello dei sei domini”, che prevede l’analisi e l’ottimizzazione – in parallelo – di tre aspetti legati alla tecnologia (Architecture, Building Blocks e Projects & Applications) e tre legati alla organizzazione e alla comunicazione (Business Strategy & Processes, Organization & Governance, Costs & Benefits). Tutti e sei i domini contribuiscono al risultato finale e, pur raggiungendo l’eccellenza in alcuni di essi (per esempio Building Blocks), si potrebbe perdere una buona parte dei vantaggi se qualcosa non funziona negli altri (per esempio Organization & Governance).